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Il nostro “corpo sottile”

Il corpo assorbe, produce ed emana una grande varietà di energie dense e sottili, alle quali è stato dato il nome provvisorio di “fluens”.
Il fluens è costituito dall’energia sottile-vitale e dalle ordinarie energie dense, che possono essere captate e amplificate da sensibili apparecchi, come termografi, elettroencefalografi, fotomoltiplicatori.

[1]Il flusso di bioenergia è organizzato da una struttura che può essere definita corpo d’energia sottile. Il flusso bioenergetico esiste sia a livello intracellulare, sia tra le cellule; esiste un continuo rinnovamento delle particelle costituenti il bioplasma cellulare. Alcune particelle bioplasmiche vengono assorbite dall’ambiente esterno, altre vengono irradiate nello spazio. Molti ricercatori, tra cui Inyushin, hanno scoperto l’esistenza di frammenti microscopici di bioplasma che si staccano dall’organismo, proiettati nell’aria e percepibili con le mani abbastanza facilmente, che hanno chiamato bioplasmoidi. Il flusso di energia sottile-vitale tende a scorrere (così come avevano già osservato Reichenbach e Reich) da un organismo, un tessuto, un chakra più carichi ad altri più scarichi. “Tende a scorrere” significa che, in certe condizioni, questo alle volte può non avvenire, a causa di blocchi e congestioni che ostacolano il naturale fluire della bioenergia.

Il corpo di energia sottile è una struttura composta da un certo tipo di plasma freddo, il bioplasma. Ancora sappiamo poco sulla composizione del bioplasma e sul suo comportamento, ma un numero enorme di ricerche hanno ormai dimostrato che si tratta di una realtà e che è possibile rilevarne l’esistenza.

Il corpo di energia sottile è dotato di un suo equilibrio e di una capacità di ritrovare il suo equilibrio. Questa capacità di omeostasi del corpo eterico è stata chiamata dal fisico Viktor Inyushin con il termine un po’ difficile: stereobioenergostasi. Il corpo di energia sottile è l’interfaccia tra l’organismo e l’ambiente energetico esterno.
Il corpo di energia sottile si comporta come una memoria del corpo fisico. Sotto l’impatto di fattori interni ed esterni l’equilibrio del corpo di energia sottile si altera, ma solo momentaneamente. In seguito l’equilibrio si ristabilisce rapidamente. Quando l’equilibrio non riesce a ristabilirsi, il corpo fisico può subire seri danni, anche irreversibili. Gli stati di alterazione del corpo di energia sottile corrispondono in genere a stati di congestione eterica.

La malattia tende a manifestarsi nel corpo di energia sottile, prima che nel corpo fisico con squilibri dello spessore della sostanza bioplasmica e con la presenza di quantità di energia sottile congestionata, rilevabile in ogni patologia. Ho detto che la congestione eterica è una modalità disturbata di bioplasma, memoria energetica della malattia. Se non si cancella questa memoria, se non si elimina il bioplasma tossico, la malattia ritorna, dopo un certo tempo in cui sembrava che le terapie ordinarie l’avessero vinta.

Stimolando il riequilibrio del corpo di energia sottile e eliminando l’energia congesta, è possibile riportare il corpo fisico alle condizioni di salute. Una volta individuati i segnali che perturbano il campo bioplasmico della cellula, questi segnali potranno essere corretti e le cellule ritrovare le condizioni di equilibrio e di salute. Se consideriamo la congestione eterica come un rumore sottile, che si sovrappone allo scambio di informazioni sottili tra le cellule, si può ipotizzare un’azione di filtro del rumore che riporti le condizioni bioplasmiche all’equilibrio e quindi alla salute.

Tratto da “ENERGIE SOTTILI E LA T.E.V.” di Roberto Zamperini)