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Riporto un estratto da un recentissimo scritto del fisico Camillo Urbani, che da tempo segue l’evoluzione delle “nuove energie” che stanno sempre più emergendo qua e là nel mondo. Per chi ha letto i libri di R. Zamperini, in particolare “La Cellula Madre” e “Le energie occulte dell’energia sottile e i 7 Raggi” vi troverà delle insapettate corrispondenze. Dopotutto “Energia Sottile” ed “Etere” sono concetti equivalenti.

 

ENERGIE

Le due più importanti parole della fisica sono: Forza ed Energia.

La forza è dinamica, legata al cambiamento, infatti questa grandezza fisica cerca di modificare l’ambiente.

L’energia ha un comportamento più statico, quando un corpo acquista o perde energia il suo aspetto cambia di poco.

Per esempio una massa che acquisisce energia potenziale non cambia di aspetto ma è solo la sua posizione a variare.

Anche una massa che acquista energia cinetica non cambia di aspetto ma solo di velocità.

Un condensatore elettrico carico non appare differente da uno scarico. Insomma l’energia che entra ed esce da un oggetto lo fa quasi di nascosto.

La proprietà più importante dell’energia è quella di conservarsi.

Da questo punto di vista la fisica divide le energie in due categorie:

– quelle che si possono trasformare una nell’altra in modo reversibile;

– quelle che non sono in grado di farlo.

Consideriamo una palla di gomma perfettamente elastica che cade dall’alto. Quando la palla è in alto possiede energia potenziale, man mano che scende l’energia potenziale si trasforma in cinetica, quando tocca terra la palla si deforma e l’energia si trasforma in energia elastica, quindi l’energia elastica si trasforma in cinetica e la palla risale acquistando energia potenziale. Se non intervenissero le energie dissipative dovute agli attriti la palla rimbalzerebbe all’infinito.

Le energie dissipative tendono a trasformare qualsiasi energia in calore. Il calore è una forma di energia paragonabile ad un buco nero che ingoia tutte le energie. Il calore non può trasformarsi totalmente nelle altre forme di energia, solo una parte del calore può essere convertita.

Il risultato finale è che il calore totale dell’universo tende ad aumentare.

Ci sono poi altre forme di energie che possiamo definire con il termine di “energie sottili”. Questo termine è molto usato soprattutto nel campo esoterico. Una volta un mio compagno d’università mi chiese se sapevo definire queste misteriose energie di cui tutti parlano, ma che noi non avevamo mai studiato a scuola.

Gli risposi così: “Considera due libri identici fino all’ultimo atomo. Nel primo libro l’inchiostro forma solo un grande macchia nera, nel secondo libro l’inchiostro compone frasi, parole, concetti per esempio potrebbe contenere tutta la teoria per fare una bomba atomica. Ebbene fisicamente e chimicamente i libri sono identici ma non mi dirai che il secondo libro non ha energia! Poiché per definizione l’energia è la capacità di far produrre un cambiamento nell’universo dovrai convenire che possedere l’informazione sulla costruzione della bomba atomica modifica le cose.”

Con l’avvento dei computer ci siamo resi sempre più conto che l’informazione è una forma di energia non grossolana, non visibile, non facilmente comprensibile cioè “un’energia sottile”.

Dalla lettura delle esperienze di Tesla emerge la seguente impostazione teorica.

Esiste un livello di materia formato da particelle più piccole dei Quark.

Le particelle che appartengono a questo livello, sono più piccole del quark per diversi ordini di grandezza. Sotto un certo punto di vista, si può affermare che queste particelle formano quello che è chiamato “etere” la cui esistenza è messa in dubbio dalla fisica classica. Vista la loro dimensione piccolissima, esse sono in grado di penetrare tutta la materia. Così come le particelle più grossolane tipo elettroni, protoni… sono considerate sia onde che particelle, a maggior ragione anche queste possiedono tale dualità.

Queste particelle formano il substrato di tutto questo universo materiale e rappresentano il piano zero, cioè le fondamenta su cui poggia l’intera struttura della materia.

Nikola Tesla dimostra di poter isolare l’etere dal resto della materia e ne studia le caratteristiche. Aggiungiamo a questo la seguente stupefacente dichiarazione di Tesla, riportata nel numero di giugno 1900 del Century Magazine (pagina A145): Qualunque cosa possa essere l’elettricità, è un dato di fatto che essa si comporta come un fluido incomprimibile e la terra può essere vista come un’immensa riserva di elettricità…”

Considerando che Nikola Tesla è l’inventore del sistema di distribuzione elettrica polifase usato oggi in tutto il mondo, è incredibile che egli affermi di non sapere cosa sia l’elettricità, ma che essa si comporta proprio come un fluido sotto pressione! Questa interpretazione dell’elettricità, naturalmente, è completamente fuori dalla visione accettata. L’affermazione di Tesla che l’elettricità si comporta come un fluido incomprimibile suggerisce la seguente domanda: A quale fluido si sta riferendo?

Potrebbe essere questo uno degli enigmatici riferimenti di Tesla al gas eterico?

Ipotesi

Le leggi inerenti a questo etere potrebbero essere:

 

1) L’elettricità ha due componenti:

a) un elemento fluido, sottile che fa da supporto;

b) un elemento più grossolano costituito dalle cariche elettriche note.

Un primo paragone potrebbe essere dato dall’immagine di un fiume su cui galleggiano delle sfere che si muovono perché trasportate dalla corrente.

Le pareti degli argini e il letto del fiume sono il filo di rame su cui viaggia l’elettricità.

L’acqua, formata da molecole piccolissime, funge da agente di trasporto e corrisponde all’etere.

Le palle galleggianti sono le cariche elettriche trasportate.

La fisica attuale, considera solo le palle in movimento. Tesla prende in considerazione anche il secondo elemento: l’acqua.

 

2) Le cariche elettriche sono trasportate dall’etere.

Il movimento della parte eterica precede il movimento delle cariche elettriche più grossolane.

E’ come se gli elettroni della fisica classica non avessero una loro capacità di movimento, ma possano solo essere trasportati. Ecco quindi che si deve creare un flusso eterico, (una corrente d’acqua) che si incarica del loro trasporto.

In fisica noi stabiliamo che una differenza di potenziale applicata ai capi di un filo di rame, spinge le cariche a muoversi da una parte all’altra.

Noi ipotizziamo qui che sia l’etere a ricevere l’ordine di muoversi, non le cariche elettriche; queste vengono pensate come esseri senza gambe che necessitano del trasporto fatto dal flusso eterico.

Sembra una differenza insignificante ma in realtà crea dei fenomeni diversi.

La principale differenza sta nel fatto che se noi riusciamo a creare una corrente eterica senza usare come causa una differenza di potenziale, potremo avere un movimento delle cariche elettriche senza che ci sia una differenza di potenziale a generarlo.

Mi rendo conto che questa sottigliezza non è facile da assimilare. Riprendiamo il paragone del fiume.

In un fiume l’acqua scorre perché c’è un dislivello. Maggiore è il dislivello, più velocemente scorrerà l’acqua. In elettricità il dislivello è chiamato differenza di potenziale, (si misura in Volt). Il dislivello è creato dalla presenza delle cariche elettriche stesse.

Con una visione molto umanizzata, potremmo pensare che alla fine del fiume ci siano tante belle ragazze (elettroni), all’inizio del fiume ci sono tanti bei giovanotti (protoni). Il desiderio di riunirsi crea il movimento. Più alto è il desiderio più alto è il dislivello. In fisica diciamo che aumentando il numero di cariche elettriche, aumentiamo la differenza di potenziale.

Il numero di cariche elettriche sono quindi sia la causa che provoca la pendenza del fiume, sia l’effetto consistente nel numero di cariche trasportate lungo il fiume.

In conclusione poche cariche provocano poco dislivello e poca corrente, tante cariche …

Nella nuova visione si può teorizzare che il movimento del fiume non debba essere necessariamente creato da un dislivello, ma che il fiume venga obbligato a scorrere anche in una pianura, semplicemente perché abbiamo usato una pompa artificiale che crea la corrente.

Non sono più necessarie le cariche elettriche come agente causativo.

D’altro canto una volta innescata la corrente con una pompa, eventuali cariche elettriche presenti nel fiume vengono trasportate. Esse non sono più la causa del loro movimento, bensì sono solo effetto passivo di un’altra causa.

 

3) Effetto mandria in corsa. Quando si manda corrente ad un circuito elettrico, succede che l’etere, dotato di massa inerziale nettamente inferiore rispetto alle cariche elettriche, parte per primo, si muove più velocemente e sembra quasi vada ad occupare istantaneamente tutto il percorso. Ma non è seguito con la stessa velocità dalle cariche elettriche dotate di massa inerziale di gran lunga maggiore. L’etere allora sembra tornare indietro, proprio come chi ha perso qualcosa per strada e torna sui suoi passi. Se però dietro c’è una grossa quantità di cariche che spingono alle spalle, l’etere non ce la fa a ritornare indietro; ne risulta una compressione di etere nel circuito elettrico che viene irrorato. Questo accade solo per un piccolissimo istante al momento dell’impulso di accensione.

Esiste quindi un tempuscolo X durante il quale nel circuito che riceve l’elettricità c’è più etere di quanto gli spetti. In pratica è come dire che in quel circuito doveva arrivare una quantità 100 di etere e 30 di elettroni; ebbene per un tempuscolo X è presente una quantità 300 di etere e 20 di elettroni. E’ arrivato più etere di quello che serviva. Subito dopo si ripristina l’equilibrio.

Il tempuscolo X in genere è praticamente uguale a zero. Se però c’è una forte spinta da dietro il tempuscolo diventa apprezzabile, perché l’etere in surplus che cerca di tornare indietro per ripristinare l’equilibrio si trova una specie di mandria già lanciata in corsa. In una mandria di bufali in corsa che trova un ostacolo improvviso, gli animali in testa al gruppo non riescono ad arrestare la corsa anche volendolo. Pertanto questo effetto lo chiameremo MANDRIA IN CORSA.

 

4) Effetto gregge

L’etere libero cerca la compagnia dei suoi simili, e tende ad aggregarsi.

Qui c’è la prima grande differenza con l’elettricità. (Nella fisica quantistica i bosoni si

comportano in modo simile) Se mettiamo 4 cariche elettriche dello stesso segno su un conduttore, esse si dispongono in modo da allontanarsi il più possibile l’una dall’altra.

Se mettiamo 4 cariche “eteriche” dello stesso segno, tendono a riunirsi più che a respingersi.

Più precisamente più sono simili più si attirano. Ricordano un po’ il mercurio che tende a riunire le piccole gocce in una sola più grande. Secondo l’antico detto alchemico “ il simile attira il proprio simile”

 

5) Conduzione dell’etere

L’etere si può propagare ovunque, potendo penetrare qualsiasi materia. L’etere ha però delle preferenze: ama di più i buoni conduttori, o meglio il materiale che lui attraversa più volentieri è chiamato buon conduttore elettrico.

L’etere preferisce star lontano dal magnetismo; il ferro soprattutto se magnetizzato non risulta per lui un buon conduttore. L’acciaio inox 18/10 è invece gradito in quanto ha perso le proprietà magnetiche.

In particolari circostanze l’etere può muoversi liberamente, non rispettando la geometria euclidea.

 

6) Aspetto bipolare dell’etere

La materia eterica può suddividersi in una prima classificazione, come composta da due tipi differenti di particelle. Chiameremo le due particelle eteriche “orgone YANG” e “orgone YIN”.

 

7) Effetto arcobaleno

L’etere è formato da particelle aventi una vasta gamma di frequenze vibratorie.

Le vibrazioni più basse appartengono ad un etere con comportamenti più vicini alla fisica

classica. L’etere formato da particelle con vibrazioni più elevate, presenta un aspetto più

marcatamente ondulatorio, ma soprattutto risente maggiormente “dell’imprinting psichico.”

 

8) Effetto imprinting omeopatico

L’etere libero può ricevere istruzioni, comandi, qualità.

Se l’etere attraversa un oggetto materiale, tende ad acquistarne le qualità!

Come accade quando della luce bianca diviene azzurra se attraversa un vetro azzurro, così è per l’etere.

Ricorda molto una cellula staminale che riceve un imprinting ed è sollecitata a realizzare

qualcosa di ben preciso.

L’imprinting è in relazione con la frequenza di vibrazione.

L’imprinting può venire da una forma, da un colore, da un suono, da un campo elettrico…

ma soprattutto dall’intenzione, stati d’animo, emozioni di un essere vivente.

Due sono gli imprinting fondamentali: Il Sole genera particelle che ne trasportano le qualità: ho chiamato tali particelle “orgoni YANG”.

La Terra assorbe e riemette le particelle ricevute che ne trasportano le qualità; ho chiamato queste particelle “orgoni YIN.”

 

Tratto da:

QEG Quantum Energy Generator – Introduzione alla teoria di base

di CAMILLO URBANI

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